Exhibition Fiori Finti by Francesco Cuttitta

Versione italiana in Basso

Saturday 15.06., 16–18h

Sunday 16.06., 16–18h

Other days on appointment

Francesco Cuttitta’s artistic practice ranges from painting to ceramics. The

paintings show the artists meticulous and careful observation of daily life. Rich

in detail, they open up a complex panorama of themes and subjects, revealing

contradictions and intricate references.

For the exhibition «Fiori Finti,» the artist worked on a new series of Still

Lifes in which he questions the function of painting and the depicted objects

within a world where we are surrounded by deceptively real images of fiction.

What happens when reality is also made up of fake news, voices and images of

plants, faces, flowers and animals generated by artificial intelligence?

A bouquet with green, blue, red, and orange flowers in a vase painted with

stereotyped palm trees. Behind it appears a goat with long horns. The animal

figure is made of straw, held together by red ribbons. Pills, bottles labeled as

liquors, playing cards, and a book on garden flowers are carefully arranged on

the table. Francesco Cuttitta finds these objects in the homes of friends and

relatives and transposes them into still lifes full of contrasts. Everyday objects

of Sicilian society, which evoke and merge urban and rural life. Painkillers,

dollhouse furniture, two found ceramic roosters, and workout dumbbells. Just

as there is no unambiguos rural life, only as an idea or representation, there is

no urban life without the memory of agriculture. And this reference between

today’s daily life and agriculture represents one of the central points Cuttitta

draws from when showing us Sicilian kitchens and living rooms in his series

«Fiori Finti.» The bundles of wheat or plastic flowers populate the repertoire

of plant figures found in these domestic environments or populate the idea

with which we represent these environments. Looking closely at these flowers,

we notice that some do not refer to a botanical model or plant morphologies

present in nature but recombine on the canvas an imagined bouquet of flowers.

Flowers that take shape halfway between the artist’s memory and creative

freedom and the simplification and banalization already inherent in the industrial

production of fake flowers. Thus, these unstable yet authentic objects

activate a complex relationship with what we call «nature»; they are not necessarily

real but open new fictional possibilities. In this way, they also represent

a «resistance» of the artist, a third way that moves away from dependency on

the available models for the painter, situated in a repertoire of images already

characterized by a status of deceptive and extremely uncertain reality.

The theme of flowers, finally, raises another issue: most flower supplies

in European stores come from African countries and travel long distances. In

many cases, floriculture for the European market takes place in production

sites with critical working conditions, monocultural farming, and uncontrolled

pesticide use. Conditions that reproduce neo-colonial dynamics and contribute

to the poisoning and exploitation of bodies, soil, and water. Cuttitta’s flowers

are therefore more fake than fake flowers and at the same time more real than

real flowers, situated in a different state of fiction.

co-curated by Aterraterra LAB and Laura Breitschmid

This exhibition is part of the Critical Seeds of Resistance Program

VERSIONE ITALIANA

14.06.24 – 30.06.24

Sabato 15.06., 16–18h

Domenica 16.06., 16–18h

Ulteriori orari di apertura su richiesta.

Nei dipinti l’artista palermitano mostra una meticolosa e attenta osservazione

della vita quotidiana. Attraverso gli still life, ricchi di dettagli, apre un panorama

complesso di temi e di soggetti che di volta in volta Cuttitta affronta, svelando

contraddizioni e complessi rimandi.

Per la mostra «Fiori Finti», l’artista ha lavorato a una nuova serie di nature

morte in cui si interroga sulla funzione della pittura e degli oggetti raffigurati

all’interno di un mondo in cui siamo circondati da immagini di finzione ingannevolmente

reali. Cosa succede quando la realtà è fatta anche di fake news, voci

e immagini di piante, volti, fiori e animali generate dall’intelligenza artificiale?

Un mazzo con fiori verdi, blu, rossi e arancioni in un vaso dipinto con palme

stereotipate. Dietro appare un caprone con lunghe corna. La figura animale

è fatta di paglia, tenuta insieme da nastri rossi. Sul tavolo sono disposte con

cura pillole, bottiglie etichettate come liquori, carte da gioco e un libro sui fiori

da giardino. Francesco Cuttitta trova questi oggetti nelle case di amicə e di

parenti e li traspone in nature morte piene di contrasti. Oggetti quotidiani della

società siciliana, che rimandano, facendole incontrare, alla vita urbana e rurale.

Antidolorifici, mobili della casa delle bambole, due galletti di ceramica trovati

e manubri per l’allenamento. Così come non esiste una vita rurale univoca,

se non come idea o rappresentazione, non esiste una vita cittadina senza il

ricordo dell’agricoltura. E proprio questo rimando tra vita quotidiana di oggi e

agricoltura rappresenta uno dei riferimenti centrali cui Francesco Cuttitta attinge

quando ci mostra cucine e soggiorni siciliani nella sua serie «Fiori Finti». I

mazzi di spighe o i fiori di plastica popolano infatti il repertorio di figure vegetali

che si possono trovare in questi ambienti domestici. O popolano l’idea con

cui rappresentiamo questi ambienti. Se poi guardiamo con attenzione queste

figure, questi fiori, ci accorgiamo inoltre che alcuni di essi non rimandano a un

modello botanico o a morfologie vegetali presenti in natura ma ricompongono

sulla tela un mazzo di fiori immaginato. Fiori che prendono forma a metà strada

tra la memoria e la libertà creativa dell’artista e la riproduzione semplificatoria

e banalizzante già insita nella produzione industriale dei fiori finti. Così questi

oggetti instabili ma autentici attivano un complesso rapporto con ciò che

chiamiamo «natura», essi non sono necessariamente reali, anzi aprono nuove

possibilità finzionali. In tal modo rappresentano anche una «resistenza» dell’artista,

una terza via che si allontana dalla dipendenza dai modelli disponibili al

pittore, collocati in un repertorio di immagini già connotate da uno statuto di

realtà ingannevole ed estremamente incerto.

Il tema dei fiori, infine, solleva anche una questione che si colloca a un

altro livello ma che non è meno urgente: l’approvvigionamento dei fiori nella

maggior parte dei negozi europei proviene da paesi africani e viaggia su lunghe

distanze. In molti casi la floricoltura per il mercato europeo avviene in siti di

produzione con condizioni di lavoro critiche, coltivazioni monoculturali e uso di

pesticidi incontrollato. Condizioni che riproducono dinamiche neo-coloniali e

contribuiscono all’avvelenamento e allo sfruttamento dei corpi, del suolo e delle

acque. I fiori di Cuttitta sono quindi più finti dei fiori finti e allo stesso tempo

sono più veri dei fiori veri, collocandosi in uno stato della finzione altro.

Co-curata da Aterraterra e Laura Breitschmid

La mostra fa parte di Critical Seeds of Resistance Program